LE STORIE DEL NATALE IN FERRAMENTA

LE STORIE DEL NATALE IN FERRAMENTA

LE STORIE DEL NATALE IN FERRAMENTA. IL N. 18/2022. Willingen, il margine del Sauerland, catena del Taunus, il 1902. Anton Kesper è un ragazzo e vive in questo borgo un po’ dimenticato e abbandonato da tutti ma ricco di foreste. Pensa cosa farà da grande, se lascerà Willingen e andrà anche lui a lavorare nella Renania dove ferve l’industria e si lavora l’acciaio. Inizia invece a lavorare il legno e pensa di costruire utensili da cucina come il mattarello Kesper. La sua dedizione incontra grande fortuna e dopo 120 anni la Anton Kesper produce mattarelli che sono riconosciuti in tutto il mondo e Willingen non è più un margine ma la sede di una delle principali attività dell’Assia.


LE STORIE DEL NATALE IN FERRAMENTA. IL N. 19/2022. La storia questa volta ci porta a Ibach, nel canton Svitto a conoscere una Svizzera che non è quella di oggi. Storie sempre di montagna, di vita dura ma che nonostante ciò sono testimoni di grande spirito e forza. Nel 1884 era infatti la Svizzera uno dei paesi più in difficoltà d’Europa e Ibach con i suoi 400 abitanti lo era ancora di più. In quel tempo Karl Elsener era un ragazzo in cerca di fortuna e dopo aver lavorato come garzone a Zugo rientrò a casa e cominciò a lavorare il ferro per produrre i coltelli. Già da giovane si impegnò a combattere la povertà e la disoccupazione nel suo cantone creando posti di lavoro e contribuendo a diminuire il numero di coloro che erano costretti a lasciare Ibach per poter lavorare. Oggi l’azienda impiega 2.000 dipendenti.

Nel 1891 fornì per la prima volta il multiuso del soldato all’esercito svizzero. Quindi proseguì fino a sviluppare, nel 1897, lo Swiss Officer’s and Sports Knife, oggi il leggendario Swiss Army Knife, ponendo le basi per una florida azienda capace di avere un ruolo nella ribalta mondiale. In memoria della madre scomparsa prematuramente e che lo aveva sostenuto nei suoi progetti, Karl Elsener scelse il suo nome, Victoria, come ragione sociale dell’azienda e registrò il simbolo con la croce e lo scudo come marchio commerciale. Oggi è un marchio commerciale registrato in più di 120 Paesi. Affiancato dalla moglie Elise Gut proseguì il suo impegno in solidi valori creando la Fondazione con la missione di sostenere progetti di beneficienza a livello nazionale e internazionale. Oggi siamo lieti di poter festeggiare il 125° Anniversario dell’ “Original Swiss Officer’s and Sports Knife”


LE STORIE DEL NATALE IN FERRAMENTA. IL N. 20/2022. Narrare di montagna, non ci può lasciare lontani dalla nostra terra, la Lombardia, monti, valli, laghi e gente laboriosa. E proprio a Calolziocorte tra il lago di Como e la Grigna, si snoda la storia della Serrature Fratelli Bonaiti. Parlare di quest’azienda significa risalire al 1830 quando Lecco era la culla di tutte le botteghe artigiane dedite alla lavorazione del ferro che veniva estratto dalle miniere della Grigna. E in una di queste botteghe troviamo Giuseppe e i suoi fratelli che producono scaldini, padelle per caldarroste, reti per letti e tubi per le relative testate. Nel 1936 inizia la produzione industriale delle serrature da applicare sulla parte esterna delle porte e, più tardi, delle serrature da inserire sul frontale delle porte, sulla falsariga dei modelli inglesi allora brevettati: da qui deriva il termine “patent”, entrato poi nel linguaggio di tutti i giorni, per identificare questo tipo di serrature, allora così innovative.

Il logo esprime il forte radicamento nel territorio industriale di Lecco con la stilizzazione della forma del lago di Como e, al tempo stesso, il logo ha caratterizzato la produzione Bonaiti all’inizio del processo di internazionalizzazione, poiché il richiamo al lago è servito a creare un marchio da collegare all’azienda ed a sostenere il flusso significativo di vendite all’estero.