SANDVIK, UTENSILI CHE HANNO CAMBIATO LA STORIA

SANDVIK, UTENSILI CHE HANNO CAMBIATO LA STORIA


Il Gruppo Sandvik opera nell’ingegneria nel settore minerario e scavo in roccia, frantumazione e vagliatura, taglio dei metalli e tecnologia dei materiali, fornendo prodotti e soluzioni ottimizzati basati su digitalizzazione, innovazione e ingegneria sostenibile.

L’azienda è stata fondata nel 1862 a Sandviken da Göran Fredrik Göransson, il primo al mondo a utilizzare con successo il metodo Bessemer per la produzione di acciaio su scala industriale.

Da quel momento sono stati lanciati prodotti rivoluzionari che hanno fatto di Sandvik ciò che è oggi.

Nel 1965, la distanza tra Parigi e Roma è stata abbreviata di 150 chilometri grazie al nuovo tunnel del Monte Bianco, inaugurato dal presidente francese Charles de Gaulle e dal presidente della repubblica italiana Giuseppe Saragat. All’epoca, era il tunnel autostradale più lungo del mondo.
Ci sono voluti più di sei anni per traforare il massiccio del Monte Bianco, una catena alpina che annovera alcune tra le più alte cime dell’Europa occidentale. Una volta ultimato, il tunnel ha messo in comunicazione Chamonix in Francia e Courmayeur in Italia.
Al progetto hanno partecipato in collaborazione Sandvik e Atlas Copco – e le perforatrici da roccia realizzate con metallo duro Sandvik Coromant.

ll 5 agosto 2010, in Cile è crollata una galleria della miniera di oro e rame di San Jose, intrappolando 33 minatori. Gli uomini rimasti bloccati sono riusciti ad accedere a un rifugio di emergenza in cui c’erano qualche scatola di cibo e 10 bottiglie di acqua, a cui si aggiungevano le migliaia di litri d’acqua immagazzinate per raffreddare i motori delle macchine. Non esattamente acqua potabile ma comunque bevibile.
Dopo 17 giorni, grazie a una perforatrice, si è riusciti a mettere in comunicazione minatori e soccorritori. Il primo biglietto fissato alla punta della perforatrice è stato “Siamo nel rifugio e stiamo bene.”
Il sistema CoroDrill 800 Ejector di Sandvik Coromant è stato fondamentale per la costruzione della perforatrice che, per creare una via attraverso cui far passare cibo e acqua, ha dovuto percorrere un tratto di 610 metri. Finalmente, 52 giorni più tardi, è stata realizzata una nuova galleria abbastanza grande da far passare una capsula di salvataggio con cui sono stati recuperati i minatori, tutti in condizioni relativamente buone. L’intera l’operazione, dal cedimento al salvataggio, è durata 69 giorni.
Sono state milioni le persone che, in tutto il mondo, hanno assistito a queste operazioni di soccorso che devono il loro successo a un insieme di capacità tecniche, forza d’animo e fede incrollabile.